27 settembre 2011

La storia di Capitan America

Vita (lunga), morte (multipla) e miracoli (a iosa) di Steve Rogers, figlio di immigrati irlandesi e incarnazione ipermuscolare del sogno ammeregano.

Un paio di settimane or sono abbiamo visto come, in alcuni casi, nell’universo DC per svecchiare i personaggi e tenerli al passo con i tempi, le storie pubblicate negli anni 40 siano considerate appartenenti a un universo parallelo rispetto alle storie, sempre degli stessi super-eroi, pubblicate dagli anni 60 in avanti. Nell’universo Marvel questo non accade: vi sono sì più universi coesistenti, ma l’universo principale, la Terra 616, è, fin dagli anni 40, sempre la stessa. È così che Steve Rogers, alias Capitan America, è un veterano della seconda guerra mondiale ancora vivo e pimpante nelle storie di oggi – questo grazie sia a una trovata che illustrerò più avanti, sia alla tanto famigerata floating timeline (alcuni la chiamano anche sliding timescale) utilizzata negli uffici della Marvel.

Tale linea temporale a scorrimento, giusto per darle un zoppicante corrispettivo italiano, è una trovata narrativa che, nelle intenzioni della casa editrice, dovrebbe spiegare perché dei personaggi che sono in giro dal 1960 non sono invecchiati, ad oggi, al massimo che di una manciata di anni. Tutte le storie di Terra 616, infatti, sono ambientate in un generico presente storico all’interno del quale ogni riferimento al passato deve essere inteso non in senso letterale, ma deve essere appunto fatto scorrere per farlo coincidere con la supposta età che il personaggio ha durante la storia che si sta leggendo. In parole più chiare, se in una storia dell’Uomo Ragno parte un flashback riferito a “cinque anni fa”, non si deve pensare che il flashback sia ambientato nel 2006, ma cinque anni prima nella vita dell’Uomo Ragno (il che, editorialmente parlando, può significare che il flashback riguarda storie pubblicate trent’anni fa). Questo, unito a una serie di ulteriori accorgimenti (come il fatto di aggiornare continuamente gli scenari in cui alcuni punti fissi del passato dei personaggi avvengono)[a], costituisce l’ossatura temporale dell’universo Marvel, e se da una parte ha il pregio di poter far gestire a più mani e al contempo di mantenere in un certo senso integri dei personaggi di gran successo, dall’altra ha il tremendo difetto di cristallizzare i personaggi in gabbie via via sempre più forti e irreali, andando quasi sempre ad annullare l’importanza di eventi che, si suppone, dovrebbero portare a importanti sviluppi nelle storie e nelle psicologie dei personaggi stessi.

Pubblicato per la prima volta nel 1941 dalla Timely Comics (la prima incarnazione editoriale della Marvel), e scaturito dall’immaginazione e dalle matite di Joe Simon e Jack Kirby, Steve Rogers/Capitan America è inizialmente un giovanotto che unisce un fisico esile e gracile a un profondo senso della patria, e che vorrebbe dare a tutti i costi una mano nello sconfiggere le infernali armate del Terzo Reich. Scartato alla visita di leva, accetta di sottoporsi a un esperimento militare per sviluppare le proprie capacità fisiche – esperimento che si rivelerà un completo successo, donando a Steve un corpo dalle capacità fisiche perfette, ma che, a causa dell’assassinio da parte di una spia nazista dello scienziato che aveva memorizzato l’esperimento senza trascriverlo, non sarà replicato su nessun altro essere umano. Usato prima come arma di propaganda e poi come testa d’ariete sul campo di battaglia dall’esercito americano, Capitan America finisce ibernato in un pezzo di ghiaccio al Polo Nord, in seguito al tentativo di disinnescare un razzo tedesco diretto verso gli Stati Uniti. Dato per disperso, viene ritrovato e risvegliato dopo vent’anni[b] da alcuni super-eroi nel frattempo comparsi nell’universo Marvel, i Vendicatori (ovvero Iron Man, Thor, Ant Man e Wasp), gruppo nel quale entra a far parte assumendone poi le vesti di leader. Seguono avventure più o meno bizzarre, vari cambi di identità e costumi, e una classica morte con rinascita[c].

Icona patriottica e di gran successo commerciale, Capitan America è stato spesso utilizzato, nelle sue storie migliori, come elemento tramite il quale esprimere una inaspettata critica sociale e politica, anche con riferimenti storici precisi (come ad esempio il Watergate), e che trovava la sua ragion d’essere proprio nello status del personaggio (una sorta di Nixon in Cina fumettistico).

Forse non tutti sanno che…


-lo scudo di Capitan America gli è stato consegnato direttamente da Franklin Delano Roosevelt.

-per un certo periodo Steve Rogers ha smesso i panni di Capitan America per indossare quelli di Nomad. Peccato che, indossando il costume di Nomad, gli sia capitato di inciampare nel suo stesso mantello.

-nelle varie ri-narrazioni dell’esperimento iniziale per donargli un corpo perfetto, a volte Steve beve un preparato miracoloso, a volte gli viene iniettato un siero segreto (detto siero del super-soldato), a volte viene irradiato con dei non meglio precisati vita rays – a volte, infine, si becca tutti e tre i trattamenti assieme (ah, la cara, vecchia sperimentazione scientifica in tempo di guerra!).

-sempre per quanto riguarda lo scudo, il materiale di cui è composto è il vibranium, una particolare lega metallica che non viene scalfita neppure dagli artigli d’adamantio di Wolverine.

-Capitan America e Wolverine si sono incontrati più volte durante la Seconda Guerra Mondiale (Wolverine era arruolato nell’esercito canadese); anche Nick Fury è stato commilitone di Capitan America.

-il primo Capitan America è stato un afro-americano, Isaiah Bradley (si tratta di un particolare aggiunto di recente, all’interno di una storia nella quale si narra di come i primi esperimenti con il siero del super-soldato fossero stati condotti su soldati afro-americani).

[a]Prendiamo ad esempio Tony Stark, il quale, a leggersi tutti i numeri delle testate a lui dedicate, costruisce la prima armatura del suo Iron Man durante la guerra del Vietnam; quindi, passati un po’ di anni e non potendo più far collimare l’età di Stark e la sua presenza in Vietnam, si decide che l’armatura di Iron Man è stata costruita durante la prima guerra del Golfo, e, ultimamente, durante il conflitto in Afghanistan (il doppio inghippo dell’universo Marvel, come avrete già capito, è che c’è sì questa sliding timescale, ma molti eventi del mondo reale fanno parte del mondo narrativo, e vengono continuamente citati, ingenerando una serie di complicazioni e di paradossi mica da ridere).[↩]

[b]vent’anni quasi effettivi: la pubblicazione della testata a lui dedicata si era infatti conclusa sul finire degli anni 40, e la sua successiva ricomparsa risale al numero 4 dei Vendicatori del 1964.[↩]

[c]entrambi eventi molto recenti (nel 2007 la morte, alla fine dell’evento Civil War nel quale tutti i personaggi Marvel si erano divisi fra Iron Man, che appoggiava una legge per l’identificazione e la registrazione statale obbligatoria di tutti gli essere umani dotati di super-poteri, e Capitan America, che invece si opponeva a tale legislazione; nel 2010 la rinascita, dopo una tortuosa serie di viaggi nel tempo, dislocazioni temporali, clonazioni, sostituzioni mentali e compagnia briscola) (il solito, insomma).[↩]

1 commento:

  1. o 'un va bene? E' "normale" che i personaggi di fantasia rimangano sempre gli stessi... Anche perchè ora ci dovrebbero essere le storie di nonno-uomoragno ambientate alle poste dove ritira la pensione, al bar a giocare a tressette.. :)

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